La depressione e i disturbi dell’umore

La tristezza è certamente la sensazione prevalente quando si tratta il malessere psicologico. Occorre quindi subito precisare che tale emozione è comunemente conosciuta dall’essere umano, in ogni luogo e in ogni tempo della sua storia. Essa infatti è una delle 5 emozioni di base che tutti gli esseri umani provano e riconoscono con i medesimi cambiamenti fisiognomici del viso, al di là della loro appartenenza culturale.

I sentimenti di gioia e tristezza rappresentano le due direttrici su cui si può muovere il nostro umore. Quando possiamo però parlare di disturbo dell’umore? Lo possiamo considerare quando l’intensità e il posizionamento temporale su una delle due polarità, eccessiva tristezza o eccessiva euforia (stato maniacale), diventano per la persona esagerate e non maggiormente tollerabili. Inoltre esiste una terza possibilità di disagio, quando i sentimenti intensi e pervasivi di tristezza ed euforia si alternano tra loro velocemente, senza reali motivazioni: il disturbo bipolare.

La persona depressa prova una tristezza molto intensa e pervasiva: una tristezza invincibile, mancanza di energie, incapacità nel godere dei normali piaceri della vita, problemi nel sonno, di alimentazione e di presa di cura di noi stessi. Anche in relazione alla situazione di grave lutto per la perdita di una persona cara, lo stato di depressione ha delle differenziazioni: nel lutto la persona tende a percepire il mondo esterno come impoverito per la perdita dell’affetto, mentre nella depressione ciò che si sente perduto o danneggiato è una parte stessa del proprio Sé.

Dal punto di vista clinico è molto interessante notare come la personalità depressa sia incapace di provare rabbia verso l’esterno da Sé: per le altre persone o situazioni che lo hanno frustrato, sminuito o maltrattato. Al contrario questa carica distruttiva della rabbia appare sempre rivolta verso sé stesso. Proprio su questa dinamica il percorso terapeutico psicodinamico punta l’attenzione per ristabilire un corretto assetto emozionale.

Esistono varie forme sintomatologiche riconducibili ai disturbi dell’umore:

Depressione reattiva: forma di depressione che può sopraggiungere in risposta ad un evento specifico che viene vissuto e costruito dal soggetto come fortemente stressante e disorganizzante, tanto da condurre la persona in uno stato di: disperazione; smarrimento; senso di impotenza. Un esempio importante di depressione reattiva è la depressione post partum o “baby blues” nella sua manifestazione più leggera.

Depressione maggiore:
caratterizzato da sintomi come: profonda tristezza, calo della spinta vitale, perdita di interesse verso le normali attività, pensieri negativi e pessimistici, disturbi nelle funzioni cognitive e sintomi vegetativi come alterazione del sonno e dell’appetito. La sua incidenza è doppia nel sesso femminile.

Disturbo bipolare:
caratterizzato
da anomali cambiamenti dell’umore, dell’energia e del livello di attività svolta nell’arco della giornata.

Stato maniacale:
condizione caratterizzata da euforia, iperattività, estroversione, estremo senso di benessere, ed illimitata fiducia in se stessi. Le persone maniacali possono parlare continuamente, mordersi le unghie, bere in modo smodato, fumare, masticare la gomma, mordersi l’interno della bocca.